Ferruccio Maierna, scultore, è nato ad Amsterdam il 18 settembre 1969, attualmente vive e opera a Roma.Si forma artisticamente dal 1989 al 1995 - presso l’ Ecole des Arts di Bruxelles frequentando la Sezione Scultura con la Prof.ssa Lucie Sentjens, nelle tecniche: creta, calchi per fusione e bronzo; poi, presso l’Académie des beaux arts di Anderlecht con il Prof. Alexander Ketele sulla tecnica della lavorazione del rame martellato.
"Una vaga, ma incombente sensazione di una malattia grave e profonda che lede la coerenza dei comandi, che la mente da al corpo. Ossa e cartilagini ferrose rigide nella loro indifferenza funzionale, immemori di funzioni perdute, mimano il lugubre destino del volto umano. Maschere metalliche di vuoto enigmatico, stupite nello spaesamento di linee energetiche protese, ma senza scopo. Assemblaggi di protesi anatomiche senza memoria, che cercano di ricordare, forzando le sbarre di un automatismo geometrico. Ferruccio Maierna vive lo spaesamento del nostro tempo. Le sue opere sono una coraggiosa icona della coscienza lacerata. La fitta trama di piani che si intersecano, dialoga con i suoi buchi vuoti per identificare un ordito capace di spostare il confine del recupero del senso, più in la, più dentro i territori del "non senso". Maierna non anticipa i significati, né li sovrappone al processo in atto. Egli accetta una condizione sospesa, in cui il vento scompiglia in tempo reale ogni esposizione coerente dell’ordine delle cose. Egli avverte che ogni frammento deforme non collabora al senso complessivo dell’immagine ma recita per sé. Egli sente che il contenuto, se ci sarà accadrà, come derivato della coesistenza tra i diversi attori recitanti, ciascuno autoreferente. Non c’è altra via per immaginare di ricomporre il "deterrei" simbolico dell’opera. Occorre muovere dalla sua incoerenza, che poi, è l’effetto della scissione della coscienza, che la genera. La coscienza lacerata e scissa è forse la prima forma "fondante" della coscienza futura. Questa tendenza alla separazione e alla disfunzione dei processi della mente, viene definita "diabolica". La dimensione diabolica è antitetica alla dimensione "simbolica", che invece esprime la vocazione a "tenere assieme". E oggi non ci sono più schemi organizzativi della mente, che in modo credibile tengano assieme le esperienze e il loro significato. Di fatto il regime diabolico, come espressione della lacerazione della coscienza sta fondando la forma della futura coscienza. E’ come se l’inferno stia determinando la "norma" del configurarsi del paradiso. E questo l’immaginario di un artista autentico come Maierna, lo sa, di certo ne percepisce i sintomi." - Ennio Calabria
FERRUCCIO MAIERNA - Passaggio - 29 giugno - 31 agosto 2012 54 Arte Contemporanea Via Baccarini, 54 - 70056 Molfetta (Ba) Italy Tel. e Fax +39 080 3348982 www.arte54.it - info@arte54.it
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