"Speranza predilige la tempera, elaborata alla
maniera antica, a cui conferisce la corposità e la brillantezza
dell'olio. Ogni suo quadro vibra per quei toni morbidi e caldi,
sovente impreziositi da dosatissime velature, che derivano dalla
fusione del colore meridionale con l'atmosfera lombarda.
Non è facile individuare nei suoi dipinti la traccia del suo
complesso e personale procedimento tecnico, né del lavoro
preparatorio -
appunti, grafici e scritti - che precede ogni
realizzazione. Qualsiasi riferimento alla materialità del mezzo
scompare di fronte all'incanto di questi volumi così sapientemente
scanditi nell'azzurrità del cielo, quasi una magica evocazione del
regno della luce, della serena poesia, d'un modo semplice e felice."
Gino Traversi, 1968
"Osservando un dipinto di Francesco Speranza
si avverte, spesso, la necessità di valicare l'immediata soglia del
visibile, quell'atmosfera veridica che avvolge le sue composizioni,
per ricercare una traccia più profonda, quella del creatore
dell'opera, con la sua intensa umanità e un desiderio mai sopito di
plasmare un'emozione." - Lucia Anelli
"Come fa Speranza, ci è stato chiesto , a dipingere tanto bene la
Puglia restando a Milano ? Sveliamo un piccolo segreto : Francesco
Speranza dipinge sì di memoria , ma servendosi di appunti presi sul
vero ; piccoli disegni a penna , minuziosissimi e ricoperti , ai
margini , e anche nel corpo stesso del disegno , di annotazioni sui
colori , la luce , l'ombra , la posizione del sole , il vento ,
eccetera. D'estate , durante le vacanze , egli torna ogni anno a
Santo Spirito , che è per lui una specie di base strategica dalle
quale spostarsi in ogni direzione , per ritornare ogni volta con un
disegno . D'inverno , a Milano , mentre magari fuori la pioggia
batte sui tetti , o la nebbia avvolge la città , rendendo misterioso
il silenzio che regna in cima all'alto e nero palazzo lombardo ,
Francesco Speranza tira fuori i suoi foglietti che conservano ancora
l'aroma dell'erba pugliese , li stende sulla tavola , ne sceglie uno
, decifra lo scritto , e rivedendo il paesaggio ispiratore come se
lo avesse nuovamente davanti agli occhi , comincia a dipingere .Con
una tecnica lenta , precisa , che nulla lascia all'apporto del caso
, o dell'estro .Con pazienza infinita nel descrivere ogni
particolare , un poggiolo , un cancello , un vaso di fiori alla
finestra , un bambino che gioca nella piazza assolata , la nuvola
che sta sospesa sopra gli ulivi. Come se il tempo non esistesse e
davvero l'atto di dipingere potesse trasformarsi in un modo più
intenso di vivere . Un modo alto e poetico perchè decantato di ogni
scoria , librato nella felicità del ricordo . Passeranno gli anni ,
passeranno le mode , le poetiche , le estetiche , e tanto rumoroso
nulla. E quando tutto ciò sarà
sparito resteranno ancora i quadretti pugliesi di Francesco Speranza
che troveranno chi , cercando serenità , sarà preparato a sentirne
il fascino ."
Renzo Biasion da "Oggi" - 1969
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"Cattedrale di Trani"
"S.Antonio da Padova" - Pala d'altare presso la Chiesa del Sacro
Volto , Milano |