MOVIMENTO ARTISTICO MEDITERRANEO
 

Che cos’è il Mediterraneo? A questa basilare domanda lo storico francese Fernand Braudel rispondeva così: « Il Mediterraneo è mille cose insieme. Non un paesaggio ma innumerevoli paesaggi, non un mare, ma una successione di mare. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre».


MOVIMENTO ARTISTICO MEDITERRANEO

"Il Mar Mediterraneo è sempre stato un crocevia di culture, influenzate da innumerevoli invasioni e migrazioni: potremo probabilmente perderci se ci soffermassimo su quanto abbondante può essere il suo patrimonio artistico, in quanto esso è culla di popoli antichissimi. Ciascun paese ha subito delle influenze che cambiano notevolmente da zona a zona.

Se pensiamo che paesi come la Libia e l’Egitto sono così artisticamente diversi dal nostro, pur essendo, oltre il mare, molto vicini a noi, ci accorgiamo di quanto sia impossibile classificare l’arte che si sviluppa nei paesi e nelle isole bagnati dalle sue acque.
La sua posizione richiama alla mente le civiltà più prosperose e conosciute del mondo, che hanno reso vera e propria arte la propria cultura e l’hanno estesa in tutto il mondo, pensiamo ad esempio all’arte fenicia, l’arte greca o l’arte iberica, o a quella africana. I loro manufatti hanno girato il mondo poiché di gran bellezza e valore economico-culturale ed hanno affascinato molti artisti in tutte le fasi della storia dell’arte fino ad oggi: pensiamo ad esempio alle maschere africane che influenzarono Picasso, o le imponenti architetture della Grecia che ossessionarono i lavori di De Chirico. Potrebbe essere un elenco infinito.
É importante osservare, quindi, come il Mar Mediterraneo offra tuttora agli artisti continui spunti d’ispirazione per le loro opere, interpretando il loro sentimento di appartenenza in modo attuale e innovativo.

Sulle proprie origini ha fatto forza un gruppo che ha nome “Movimento Artistico Mediterraneo”, che, nato nel 1993 e ufficializzato nel 2000, ha sottolineato il legame fortissimo tra l’arte ed il proprio luogo di appartenenza geografica, ed ovviamente ciò che a questo è connesso.

I principali esponenti del movimento, Giorgio Laveri e Patrick Moya, hanno spiegato con un Manifesto ufficiale le linee guida del movimento, che ovviamente non sono degli standard univoci, ma rispecchiano a livello teorico cosa sia l’Arte Mediterranea e cosa rappresenta.
Evidenzia i presupposti della “mediterraneità”, ossia la principale fonte di ispirazione dell’artista mediterraneo, ispirazione che nasce a contatto del sole caldo e del mare, ma anche della cultura e della storia. “Mediterraneità contiene la luce e le ombre così definite delle isole della Grecia, il sole e la calura delle aree del Maghreb, fino alle radici della storia dell’uomo che si collocano nell’area mediorientale, con tutta la carica passionale e religiosa tipica queste zone”.

Non a caso il movimento si sviluppa essenzialmente lungo l’asse geografico Vallauris-Albisola, una zona che ha visto nascere alcuni movimenti artistici nel primo Novecento, e nella quale sia Picasso che Fontana avevano operato.
Nel Manifesto del Movimento è ben chiaro quali siano i suoi principali obiettivi: comunicare dinamismo attraverso l’arte, nel senso di approfittare delle molteplici influenze che la posizione geografica dell’asse operativo offre senza mai perdere la caratteristiche che lo specificano.
È un movimento che usufruisce delle più disparate tecniche artistiche, a partire dal cinema, tanto caro a Laveri, alle performance, alla più tradizionale arte figurativa e in particolare ceramica, importante prodotto mediterraneo, soprattutto della zona in questione, da tempi lontani." [continua] - Testo a cura di Serena Maffei (21 Gennaio 2009 , https://www.mediterraneaonline.eu/il-movimento-artistico-mediterraneo/)