Osvaldo
Licini nacque a Monte Vidon Corrado (Ascoli Piceno) nel 1894.
Studiò all'Accademia di Bologna, dove conobbe e frequentò Giorgio
Morandi, con cui espose nel 1914 in una collettiva futurista
organizzata all'Hotel Baglioni: vi parteciparono anche Pozzati,
Bacchelli, Vespignani.
Scoppiata la guerra e ferito al fronte nel '17, ottenuta una
licenza, si recò a Parigi, ospite di sua sorella. In quel periodo
venne a contatto con alcuni esponenti dell'avanguardia artistica
della capitale: Modigliani, Picasso, Cendrars, Soutine, Kisling,
Szborowski.
Nel '21 soggiornò sulla Costa Azzurra, raggiungendo spesso Parigi,
dove espose ai Salons d'Automne e ai Salons des
indépendents. Intorno al 1926 fece ritorno con la moglie
Nanni Hellstrom a Monte Vidon Corrado; nel '26 e '29 partecipò
rispettivamente alla prima e alla seconda mostra del Novecento
italiano, a Milano.
Nel '30 volse verso la pittura astratta: nel '34 venne in
contatto col gruppo Abstaction-Création; nel '35 tenne una
personale alla Galleria del Milione, partecipò alla Prima
Mostra Collettiva di Arte Astratta Italiana nello studio
torinese di Casorati e Paolucci, e alla seconda Quadriennale
di Roma insieme ad altri pittori della Galleria del Milione. In
questi anni numerosi furono i viaggi all'estero, in particolare a
Parigi: in occasione di uno di questi, nel '35 conobbe Kupka,
Magnelli, Vantongerloo, Kandinsky ed Herbin.
Nel '38 Osvaldo
Licini aderì alla dichiarazione di Marinetti, firmando il
manifesto La linea italiana all'arte, e nel '39 espose alla
terza Quadriennale di Roma con Radice, Rho e Soldati nel
padiglione dei futuristi. Nel '41 sottoscrisse il manifesto del
Gruppo Primordiale Futurista.
Eletto sindaco del paese nel '45, non per questo abbandonò la
pittura: nel '48 e nel '50 partecipò alle Biennali di Venezia e nel
'51 alla prima Biennale d'arte di San Paolo; nel '53 espose anche a
Stoccolma ed Helsinki.
A Torino, nel 1957, gli fu dedicata la prima importante antologica,
comprendente opere dal 1945 al '57, nella mostra Italia-Francia; nel
'58, anno della morte, fu organizzata ad Ivrea una mostra sulla
produzione dal 1021 al '57, presentata da G.Marchiori, ed
ottenne il Gran premio internazionale di Pittura alla XXIX
Biennale di Venezia.
La
regione delle madri. I paesaggi di Osvaldo Licini
Curata da
Daniela Simoni, da tredici anni alla guida del Centro Studi
Licini, con la collaborazione di Stefano Bracalente, Nunzio
Giustozzi, Mattia Patti, Stefano Papetti e Massimo Raffaeli, la
mostra si terrà dal 25 luglio al 8 dicembre 2020
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Ultimo
aggiornamento:
30-01-22
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