Giorno per giorno nella pittura.

Federico Zeri e Milano

Mostra che il Museo Poldi Pezzoli dedica a Federico Zeri (Roma, 12 agosto 1921 – Mentana, 5 ottobre 1998), nel centenario della nascita del grande studioso.


Federico Zeri è stato uno dei più grandi conoscitori e storici dell’arte del Novecento. Spirito libero e anticonformista, come amava definirsi, ma rigoroso, dotato di una memoria visiva prodigiosa. Ha lasciato nei suoi scritti un patrimonio di conoscenze, ricerche, attribuzioni, ancora oggi punti di riferimento per chi studia la storia dell’arte italiana, in particolare per alcuni ambiti come la pittura dal Duecento al Cinquecento. Il suo strumento di lavoro, oltre alla sua vasta conoscenza del patrimonio artistico, era la sua incomparabile fototeca, formata nel corso di una vita, oggi patrimonio di tutti grazie alla Fondazione Federico Zeri, che ha sede a Bologna presso l’Università “Alma Mater”.

L’esposizione, a cura di Andrea Bacchi – direttore della Fondazione Zeri di Bologna – e Andrea Di Lorenzo – direttore del Museo Ginori di Firenze –, indaga e ricostruisce le complesse e variegate relazioni intessute negli anni dal grande conoscitore con le istituzioni, i musei e i collezionisti milanesi.

Tra le realtà culturali che hanno avuto più stretti rapporti con Federico Zeri spicca proprio il Poldi Pezzoli, cui lo studioso ha sempre riservato parole estremamente lusinghiere nelle sue comunicazioni pubbliche e al quale ha voluto destinare due dipinti della sua raccolta: la Santa Elisabetta d’Ungheria eseguita da un collaboratore di Raffaello, probabilmente da identificare in Domenico di Paride Alfani (Perugia 1480 circa - 1553 circa), e la Pietà di Giovanni De Vecchi (Sansepolcro 1536 circa - Roma 1614).

È un rapporto di amicizia, fiducia e stima reciproca – dichiara Annalisa Zanni, direttrice del Museo Poldi Pezzoli– quello che ha legato il Museo e l’allora direttrice Alessandra Mottola Molfino a Federico Zeri. Ricordo il suo impegno per la campagna di raccolta fondi “Una dote per il Poldi Pezzoli”, il prestito di un importante nucleo di sculture della sua collezione nel 1989 per la realizzazione della mostra a lui dedicata “Il conoscitore d’arte” e infine il lascito di due dipinti della sua raccolta. Zeri conosceva bene il Museo, ne amava la qualità delle opere ma anche della gestione e questa esposizione vuole essere il nostro omaggio a lui come studioso ma anche come testimonianza del suo forte impegno civile per la tutela del patrimonio artistico italiano”.

In mostra una trentina di opere: oltre ai due dipinti giunti al Museo per legato testamentario dello studioso, sui quali verranno presentate nuove ricerche e approfondimenti, saranno esposte altre opere di grande interesse appartenenti a collezioni private e a musei e di cui Zeri si è occupato nei suoi studi e nelle sue pubblicazioni o di cui ha suggerito direttamente l’acquisto.
Un nucleo assai significativo di dipinti è legato al nome di Donato de’ Bardi (pittore di origine pavese, ma attivo prevalentemente a Genova e in Liguria nella prima metà del Quattrocento), che fu riscoperto e rivalutato proprio da Zeri in una serie di fulminanti articoli pubblicati a partire dal 1973. Di Donato de’ Bardi saranno presenti in mostra, riunite per la prima volta, anche tutte le tavole di uno splendido polittico ricostruito da Zeri, che sono divise fra due collezioni private e la Pinacoteca di Brera.

A queste opere sarà accostata la Madonna allattante del Museo Poldi Pezzoli che proprio Zeri aveva proposto di attribuire a Donato De’ Bardi, mentre la critica attuale tende prevalentemente a riferire la tavola ad Ambrogio Bergognone.

Nella mostra sarà anche rappresentato, con opere di grande qualità e importanza, un pittore itinerante singolare e interessante, spagnolo di origine ma a lungo attivo in Italia fra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento, dapprima a Firenze, nella bottega del Perugino, poi a Roma, nei cantieri vaticani di Alessandro VI Borgia, quindi a Venezia e in vari centri della pianura padana (tra Cremona e Ferrara), prima di concludere il suo periplo attraverso la penisola italiana nelle Marche, che divennero, tra Macerata e dintorni, la sua sede definitiva e in cui si spense. L’artista in questione è Johannes Hispanus, al quale Federico Zeri dedicò nel 1948 un fondamentale articolo di riscoperta che ruotava intorno alla magnifica Deposizione di collezione privata – databile intorno al 1510 e firmata, punto di partenza imprescindibile per la ricostruzione del catalogo delle sue opere –, che viene presentata al pubblico per la prima volta in Italia.

Accanto alla Deposizione verranno presentate altre due tele dell’autore mai esposte al pubblico raffiguranti la storia di Cimone ed Efigenia, dalla celebre novella del Boccaccio. (segue >>)

Donato de’ Bardi (doc. a Pavia e in Liguria nella prima metà del XV secolo) Polittico, 1445-1450 circa: Sant’Ambrogio, tempera su tavola, rispettivamente cm 115,2 x 45,2-Collezione privata

Ercole de’ Roberti (Ferrara, 1451-1456 – Ferrara, 1496) Ritratto maschile di profilo (Ritratto di Annibale II Bentivoglio? [1469 –1540]), recto tavola, cm 47 × 36,2 Milano, collezione privata

Giovanni De Vecchi (Borgo Sansepolcro 1536 circa – Roma 1614) Pietà, 1590 circa, olio su tavola di bosso, cm 48 x 32 Milano, Museo Poldi Pezzoli, legato Federico Zeri 1998, inv. 4707

Giovanni Battista Moroni (Albino 1520 circa - Bergamo 1579) Ritratto di prelato, 1557 - olio su tela, 63 × 53,5 cm - Collezione privata

Johannes Hispanus (attivo in Italia dal 1490 circa al 1538) Storia di Cimone ed Efigenia (dalla novella di Boccaccio): Cimone e la dama di Efigenia; incontro di Cimone ed Efigenia, 1495 circa olio su tela, ciascuna cm 106 x 140,5 - Londra, Collezione privata

Johannes Hispanus (attivo in Italia dal 1490 circa al 1538) Storia di Cimone ed Efigenia (dalla novella di Boccaccio): Cimone e la dama di Efigenia; incontro di Cimone ed Efigenia, 1495 circa olio su tela, ciascuna cm 106 x 140,5 - Londra, Collezione privata

Maestro della natura morta di Hartford e Carlo Saraceni (Venezia 1579-1620) Allegoria della Primavera, Ante 1607 - olio su tela, cm 74,5 x 97,5

Federico Zeri al Poldi Pezzoli


Ufficio Stampa Museo Poldi Pezzoli Ilaria Toniolo con Nicole De Facis

ufficiostampa@museopoldipezzoli.org 02 45473800

Museo Poldi Pezzoli
Via Manzoni 12 – Milano
Aperto dal mercoledì al lunedì 10.00 – 13.00 | 14.00 – 18.00 Biglietti 14/10 euro
Info e prenotazioni www.museopoldipezzoli.it

 

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Ultimo aggiornamento:  22-03-22