Cristo e l’impronta
dell’arte
Questo nuovo saggio
di Demetrio Paparoni, edito SKIRA, analizza come gli artisti
hanno affrontato nella loro opera il rapporto con il
trascendente e in che modo hanno trattato l’immagine di
Cristo, interpretandone la figura con l’obiettivo di rendere
visibile l’invisibile. |
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L’analisi di Paparoni,
fra i più attenti osservatori dell’arte contemporanea, si accosta ai
dipinti del passato osservandoli in relazione alle visioni che ci
vengono dall’arte moderna e contemporanea. Con una scrittura piana e non
tortuosa, Paparoni esamina il modo in cui gli artisti di oggi hanno
ridisegnato sul piano iconografico, e inevitabilmente teologico, la
figura di Cristo alla luce dei mutamenti storici e dello sviluppo di
nuovi linguaggi.
Demetrio Paparoni (Siracusa 1954), saggista e curatore di mostre d’arte
contemporanea, ha fondato nel 1983 la rivista d’arte contemporanea “Tema
Celeste”, che ha diretto fino al 2000. Ha curato numerose monografie di
grandi protagonisti della scena artistica internazionale. Negli ultimi
anni ha scritto saggi per i cataloghi delle grandi mostre che la città
di Milano ha dedicato ad Andy Warhol, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat,
David LaChapelle, Edward Hopper, Roy Lichtenstein, Tony Oursler, Anish
Kapoor. Tra i suoi libri: L’astrazione ridefinita (Tema Celeste, 1994),
Il corpo vedente dell’arte (Castelvecchi, 1997), Il corpo parlante
dell’arte (Castelvecchi, 1997), L’arte contemporanea e il suo metodo
(Neri Pozza, 2005), Eretica (Skira, 2006), Il bello, il buono e il
cattivo (Ponte alle Grazie, 2014).
“Cristo e l’impronta dell’arte. Il divino e la sua rappresentazione
nell’arte di ieri e di oggi” verrà presentato al Museo Diocesano
di Milano (Sala dell’Arciconfraternita, c.so di P.ta Ticinese 95 )
giovedì 19 novembre alle ore 18.30 Con l’autore interverranno Moni
Ovadia e Aldo Nove. Modererà Paolo Biscottini,
direttore del Museo Diocesano.
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