Tutti,
almeno una volta nella vita, davanti a un'opera d'arte contemporanea
abbiamo pensato: "Questo lo potevo fare anch'io!". Eppure i
critici ci assicurano che si tratta di capolavori, mentre i
collezionisti spendono cifre da capogiro per quadri che sembrano tele
imbrattate e sculture che appaiono come ammassi di rottami.
Come è possibile che una tela strappata possa chiamarsi "arte"? Gli
artisti contemporanei sempre più spesso occupano le pagine dei giornali,
mentre il loro lavoro è circondato da un'aura di mistero che ne fa un
prodigio alla cui comprensione sembrano ammessi solo pochi eletti.
Eppure tutte le grandi capitali del mondo occidentale hanno ospitato
esposizioni sempre più grandi e costose, producendo un giro di affari di
tutto rispetto.
Francesco Bonami sfida il lettore ad "assaggiare" le opere senza
pregiudizi, aiuta a capire cosa distingue un grande da un pessimo
artista, cosa ha fatto sì che Marcel Duchamp o Andy Warhol
abbiano superato la prova del tempo e perché invece tanta parte del
lavoro di un pittore come Renato Guttuso o di uno scultore come
Arnaldo Pomodoro siano sopravvalutati.
Spiega perchè Anish Kapoor piace a tutti al primo sguardo e ci
svela cosa si nasconde dietro il clamore e lo scandalo delle opere di
Maurizio Cattelan.
E se è vero che nell'ultimo secolo l'arte si è evoluta al punto da
essere quasi irriconoscibile, Bonami ci fa capire una volta per tutte
perché non è vero che potevamo farlo anche noi.
Critico e curatore di fama
internazionale, Francesco Bonami è stato dal 1999 al 2008 Senior Curator
del Museum of Contemporary Art di Chicago. È direttore artistico Enel
Contemporanea e Fondazione Pitti Immagine Discovery. È direttore
artistico della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Curatore
di numerose mostre internazionali, nel 2003 ha diretto la 50° edizione
della Biennale di Venezia. Nel 2008 cura Italics: Italian Art Between
Tradition and Revolution, 1968-2008 a Palazzo Grassi a Venezia. Nel 2010
diventa curatore della Biennale del Whitney Museum of American Art. Ha
curato personali di Rudolf Stingel, Damien Hirst, Maurizio Cattelan,
Takashi Murakami, Yan Pei Ming e Jeff Wall. Collabora con “La Stampa”,
“La Gazzetta dello Sport”, “Vanity Fair”, “Icon”, “Flair”, “Donna
Moderna”, “Grazia Casa”, “Wired” e “Il”. Dirige la rivista “Anew”.
Attualmente anima su Sky Arte il programma “Potevo farlo anch’io”
insieme ad Alessandro Cattelan.
Tra i suoi libri ricordiamo "Lo potevo fare anch’io. Perché l’arte
contemporanea è davvero arte" (2009), "Dopotutto non è brutto" (2009),
"Dal
Partenone al panettone. Incontri inaspettati nella storia dell’arte"
(2010), "Si crede Picasso" (2010) e "Maurizio Cattelan. Autobiografia non
autorizzata" (2011). Nel 2010 ha ricevuto la Légion d’Honneur della
Repubblica Francese.
Tratto da Electa |