Mamma voglio fare l’artista!
Istruzioni per evitare
delusioni
Cosa implica oggi la scelta di fare l’artista?
Artisti si nasce o si diventa? Che sacrifici bisogna fare? Che
strategie si dovrebbero usare? Si può veramente decidere di dedicare
la propria vita ad una professione che è tanto meravigliosa e ricca
di promesse quanto di enormi e sconfinate delusioni? Quanto contano
il talento, la furbizia e la capacità di andare per la propria
strada senza paura e senza timore di fallire?
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a farsi sentire la voce più irriverente della critica d’arte italiana
con un libro dedicato agli aspiranti artisti, un vademecum che intreccia
serio e faceto, pragmatismo e gusto del paradosso, con la consapevolezza
di chi osserva il sistema dell’arte “da dentro”.
Cosa deve aspettarsi chi decide di intraprendere la difficile strada
dell’artista di professione? Lo racconta in prima persona chi è stato in
primo luogo un artista, senza raggiungere il successo sperato, oggi
curatore e critico affermato: fin da quando comunica la sua decisione in
famiglia deve affrontarne a testa alta i pregiudizi; deve trovare le
motivazioni per alimentare le proprie ambizioni; confrontarsi con la
solitudine del suo studio, l’invidia dei colleghi, le probabili
ristrettezze economiche; deve addentrarsi nella giungla di galleristi e
curatori, interpretare il giudizio dei critici e, spesso, accettare le
disillusioni di un successo di breve durata. È un percorso arduo che può
portare chi lo affronta all’amara conclusione che artista di talento non
è; può anche viceversa condurre al riconoscimento, ma la via della fama
è irta di ostacoli e trabocchetti.
Un libro ironico, a tratti graffiante, ma sempre lucido e onesto in cui
Francesco Bonami rivela anche molto di sé: “ho svelato debolezze e
amarezze nella speranza che dal mio racconto abbastanza sincero possiate
trarre qualche intuizione, qualche regola o suggerimento che vi
accompagni lungo la strada del mestiere d’artista con più realismo, ma
anche più entusiasmo”.
Grazie a questo volume Electa si propone di raccontare l’arte in modo
differente, non convenzionale, con lo scopo di avvicinare alla materia
un pubblico sempre più ampio. Bonami conduce, come un Virgilio
contemporaneo, il giovane potenziale artista dentro l’Inferno, il
Purgatorio ed il Paradiso del sistema dell’arte.
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Critico e curatore di fama
internazionale, Francesco Bonami è stato dal 1999 al 2008 Senior Curator
del Museum of Contemporary Art di Chicago. È direttore artistico Enel
Contemporanea e Fondazione Pitti Immagine Discovery. È direttore
artistico della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Curatore
di numerose mostre internazionali, nel 2003 ha diretto la 50° edizione
della Biennale di Venezia. Nel 2008 cura Italics: Italian Art Between
Tradition and Revolution, 1968-2008 a Palazzo Grassi a Venezia. Nel 2010
diventa curatore della Biennale del Whitney Museum of American Art. Ha
curato personali di Rudolf Stingel, Damien Hirst, Maurizio Cattelan,
Takashi Murakami, Yan Pei Ming e Jeff Wall. Collabora con “La Stampa”,
“La Gazzetta dello Sport”, “Vanity Fair”, “Icon”, “Flair”, “Donna
Moderna”, “Grazia Casa”, “Wired” e “Il”. Dirige la rivista “Anew”.
Attualmente anima su Sky Arte il programma “Potevo farlo anch’io”
insieme ad Alessandro Cattelan.
Tra i suoi libri ricordiamo "Lo potevo fare anch’io. Perché l’arte
contemporanea è davvero arte" (2009), "Dopotutto non è brutto" (2009),
"Dal
Partenone al panettone. Incontri inaspettati nella storia dell’arte"
(2010), "Si crede Picasso" (2010) e "Maurizio Cattelan. Autobiografia non
autorizzata" (2011). Nel 2010 ha ricevuto la Légion d’Honneur della
Repubblica Francese.
Tratto da Electa |