Adel
Abdessemed, Etti Abergel, Vito Acconci, Doug Aitken, Kai Althof, Matthew
Barney, Daniel Birnbaum, John Cage, Maurizio Cattelan, Carolyn
Christov-Bakargiev, Paula Cooper, Massimo De Carlo, Jeffrey Deitch,
Jimmie Durham, Bob Dylan, Stefan Edlis, Okwui Enwezor, Peter Fend, Urs
Fischer, Larry Gagosian, Theaster Gates, Massimiliano Gioni, Barbara
Gladstone, Marian Goodman, Hou Hanru, Thomas Hirshhorn, Choi Ho Chul,
Piotr Janas, Koo Jeong-A, Dakis Joannou, William Kentridge, Ragnar
Kjartansson, Kaspar König, Rem Koolhaas, Renzo Piano, Jeff Koons, James
Lee Byars, Li Lin, Mayassa, Mario e Marisa Merz, Steve Mc Queen, Leonid
Mikhelson, Shirin Neshat, Cady Noland, Hans Ulrich Obrist, Gabriel
Orozco, Philippe Parreno, Jennifer Pastor, Yan Pei-Ming, François
Pinault, Richard Prince, Charles Ray, Jerry Saltz, Patrizia Sandretto,
Peter Schjeldal, Yinka Shonibare, Rudolf Stingel, Hiroshi Sugimoto,
Pascale Marthine Tayou, Jürgen Teller, Rirkrit Tiravanija, Jaan Toomik,
Francisco Tropa, Piotr Uklanski, Ai Wei Wei e Huang Yong Ping...Avete
appena letto tutti i nomi dei protagonisti dell’arte contemporanea
raccontati dal Bonami (nel suo stile, naturalmente) , fra i quali
figurano quelli che intuiva sarebbero diventati famosi, quelli che lo
sono effettivamente diventati, quelli che si sono persi per strada,
quelli che hanno deluso le sue aspettative, quelli che del talento hanno
abusato, quelli che la fama ha rovinato... Artisti ma anche galleristi,
collezionisti, architetti, critici, stilisti, insomma, come lui stesso
scrive, "un po’ tutte quelle bestie che popolano la giungla dell’arte”,
raccontando come le ha viste (le bestie, n.d.r.), qual è stata la sua
prima oppure ultima impressione, che in alcuni casi vale più della
prima.
Da John Cage "Dopo un pò che ero in sua compagnia mi sono reso
conto di respirare l'ossigeneo della vera libertà, quella che sta nelle
nostre teste e nelle nostre anime, non quella pratica e fisica che ci
mette in conflitto con gli altri" a Kai Althof "il
peggior tipo di artista che possa esistere al mondo"; a Mayassa
"Virna Lisi dell'Arte, sicuramente con il suo bel sorriso può, se non
fare, dire o non dire cioò che vuole"; a Kaspar König maestro
di carisma; a Charles Ray che ricorda come a contare non sia
tanto il tempo impiegato per fare un’opera quanto invece quello
impiegato nel viaggio verso l’opera; a Massimiliano Gioni
ammalato (secondo Bonami) di 'pressbillo' (voler essere sulle pagine dei
giornali ogni due minuti); a Thomas Hirshhorn che andrebbe
inventato se non esistesse; a Gabriel Orozco che si è perso sulla
strada del successo; a Jennifer Pastor per la quale Bonami estrae
il cartellino rosso; a Jeff Koons che gira per le inaugurazioni
solo in forma di perfetta riproduzione che si attiva con la luce solare;
a Vito Acconci, l’artista per antonomasia; a Patrizia
Sandretto, fantastica timoniera, e tutti gli altri.
Scrive
Bonami nella breve prefazione: “Tra voci e suoni, urla, bisbigli e
sbadigli, spero abbiate voglia di seguirmi osservando gli strani animali
dell’arte che insieme incontreremo. Alcuni hanno sembianze umane, altri
extraterrestri, altri ancora sembrano veri e propri animali. Immaginate
quei programmi pomeridiani della televisione dove si sente la voce fuori
campo dello zoologo che descrive un animale, le sue abitudini, i suoi
possibili pensieri. Ecco, io sarò come quello zoologo.”
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