Leggiamone uno
stralcio:
"L'Assessore
Sig. Morea Avv. Emanuele a nome dell'Amministrazione, ottenuta
la parola, legge la seguente relazione:
Signori Consiglieri,
Chiamati dalla volontà di questo popolo nell'ottobre del 1914 a
reggere l'Amministrazione della finanza Comunale, accettammo il
duro incarico, consci dei sacrifici e del non indifferente
lavoro cui si andava incontro. Ben presto assodammo la effettiva
e triste realtà delle condizioni materiali e morali in cui si
trovava questa pubblica azienda: man mano abbiamo cercato con
ogni sforzo superiore alle nostre forze ed energie affrontare la
difficile soluzione dei diversi problemi o da soli o con l'aiuto
di persone competenti; nella maggior parte dei casi ci siamo
riusciti, in altri, e ben pochi sventuratamente non ancora.
Innegabili senza dubbio la rigenerazione morale ed il
riordinamento di tutti i servizi pubblici da noi compiuti,
quanto e quant'altro potevamo e possiamo tutt'ora fare, se più
che ostacoli avessimo pur troppo trovato nella così detta
Autorità Tutoria, aiuto, protezione, incoraggiamento!
Perchè la vostra opera accompagnata dalla tenace volontà di
migliorare sempre più la finanza Comunale una delle condizioni
tristi di questo popolo e morali e materiali, non corra il
rischio di restare infruttuosa o repressa dagli arbitri e dalle
sopraffazioni della Prefettura di Bari, la Giunta Comunale mi ha
incaricato prima di passare alla escogitazione di eventuali
provvedimenti, di esporvi brevemente alcuni fatti e di
presentarvi alcune considerazioni, riflettenti i rapporti
interceduti per affari d'ufficio tra questo Comune e la
menzionata Prefettura, dai quali fatti e dalle quali
considerazioni risulterà palese e manifesto il proposito di
quell'ufficio superiore di intralciare e minare la vita di
questa pubblica azienda, con il discapito dei propri
Amministratori.
E cominciamo la non breve storia:
I.- Il Sig. L. Stellacci, impiegato postale a Bari e persona
molto conosciuta e stimata in S.Spirito, fu nominato Vice
Sindaco del Villaggio (Santo Spirito , n.d.r.) in sostituzione del Prof. Melfi del
ginnasio di Bari. Ben tosto il Prefetto Pesce fece vive
pressioni presso questa Amministrazione per ottenere le
dimissioni dello Stellacci, adducendo il futile pretesto che lo
Stellacci, domiciliato a Bari, non poteva assolvere il mandato
affidatogli. Questa Amministrazione dimostrò : che il domicilio
dello Stellacci era S.Spirito e non Bari; che a Bari, egli si
recava poche volte nelle ore pomeridiane; che, infine in assenza
dello Stellacci c'era sul luogo l'incaricato dello Stato Civile
quale Dott. Traversa . Ma queste ragioni e la considerazione che
il Melfi, mentre era Vice Sindaco, si recava similmente tutti i
giorni a Bari, non fecero recedere dal suo proposito il
Prefetto, il quale era indotto a pretendere ciò dal fatto che il
Prof. Melfi, l'aspirante e premette Vice Sindaco, aveva
presentato a lui ricorso.
E il Prefetto dà tanto peso a qual ricorso che non tiene conto
dei voti espressi nel Comizio tenuto in Santo Spirito pro-Stellacci
né tiene conto del telegramma inviatogli da quella popolazione,
perchè avesse lasciato a capo del Villaggio lo stesso, il quale
amava e stimava come giovane serio e tranquillo.
Il Comm. Pesce non cede, anzi approfitta di un incidente molto
vivace avvenuto tra lo Stellacci ed il Melfi, nella stazione di
Bari per scrivere una riservata al Sindaco colla quale gli
ingiungeva di far dimettere il detto funzionario da Vice Sindaco
di S.Spirito. E lo Stellacci ossequiente si dimise!.
(...)
DELIBERA
1) Deplorare vivamente la condotta tenuta dalla prefettura di
Bari verso questa Rappresentanza Comunale nell'adottare i
provvedimenti inerenti agli atti amministrativi specificati
nella relazione.
2) Protestare presso il Governo del Re, affinché sia per
l'avvenire assicurato il libero e regolare funzionamento della
vita di questo Comune, così come degli altri nelle mani dei
socialisti, con l'attuazione di seri ed energici provvedimenti
contro chi di ragione, a seguito dell'espletamento di una severa
inchiesta sui rapporti interceduti tra la stessa Prefettura e le
Amministrazioni Comunali Socialiste, tendente ad assodare da
quale parte si sia finora cercato di deviare dalla legalità e
correttezza.
3) Confermare la massima fiducia nell'attuale Civica
Amministrazione che malgrado le sopraffazioni e gli arbitri
dell'Autorità Superiore, gode la stima e la simpatia dell'intera
cittadinanza.
Il Consigliere Sig. Sgaramella, a nome della Federazione del
Lavoro, di cui è Presidente, nonchè di tutte le associazioni che
ad essa fanno capo, si associa all'ordine del giorno del
Consigliere Sig. Mangini e propone altresì la pubblicazione del
presente verbale e l'invio di esso alle redazioni dei più
importanti giornali, a tutti i Ministri, agli uomini politici
più autorevoli, nonché ai Comuni più importanti della Provincia.
Il Presidente mette a partito l'ordine del giorno del
Consigliere Sig. Mangini e la proposta del Consigliere
Sgaramella: l'uno e l'altra sono approvati per acclamazione
dall'intero Consiglio."
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